lunedì 16 aprile 2012

STORMY MONDAY #4


MOLTEPLICI “DIREZIONI”

Reduce dalle festività pasquali e proiettato alle imminenti amministrative, il salentino medio – negli occhi centinaia di manifesti elettorali e nel naso l’odore di una pioggia primaverile poco apprezzata – ha avuto modo di regalare alle sue orecchie, nella settimana d’aprile appena trascorsa, variegati momenti musicali degni di nota.
Tratto da “Époque”, ultimo album della band salentina Muffx, presentato ufficialmente lo scorso 10 aprile, “Il mercante di croci” sembra essere un brano adatto al periodo pre-elezioni: titolo ambiguo e testo tagliente, dedicato a tutti i venditori di voti (croci, sulle schede elettorali).

Di più ampio “Respiro” è invece l’ultimo album del cantautore Joe Barbieri, registrato con l’apporto essenziale di musicisti come Stefano Bollani al piano e Fabrizio Bosso alla tromba, che in questi giorni ha regalato alla Puglia, toccandone il capoluogo lo scorso sabato con il suo tour, sonorità raffinate e intriganti.
Simile, ma con un tocco di fascino tutto femminile, l’atmosfera respirata nella stessa provincia durante l’esibizione di Nina Zilli. La cantante porta, a Modugno, il tour dal titolo “L’amore è femmina”, inserendo in scaletta tutti i brani tratti dall’omonimo album, tra cui “Per sempre”, con la quale è arrivata in finale tra i big al Festival di Sanremo 2012. In scaletta non mancano i brani del suo esordio “Sempre lontano”, come “L’uomo che amava le donne”, vincitore del Premio della Critica Mia Martini.
Ad accompagnare invece la serata salentina di sabato ci hanno pensato due giovani cantautrici nostrane: Erica Mou, che approdata a Lecce con la grazia e la grinta dei suoi vent’anni, ha presentato il suo album d’esordio “È”; e Carolina Bubbico, che in contemporanea – a Galatone – si è distinta per capacità vocali e arrangiamenti ricercati, alternando composizioni originali e brani che spaziano dal jazz al pop e alla world music, offrendo al pubblico una serata piacevole ed interessante.
“Sconcerto” invece al Teatro Politeama Greco di Lecce. In cartellone per la Stagione Sinfonica di Primavera della Fondazione Ico Tito Schipa, Toni Servillo veste eccezionalmente i panni del direttore d’orchestra, portando in scena i testi di Franco Marcoaldi e la musica di Giorgio Battistelli: un sapiente mix di parole e suoni. Nelle pieghe spettacolo, del quale è anche regista, ritrova tra gli strumentisti dell’orchestra il fratello Peppe, cantante e fondatore degli Avion Travel. Servillo è un direttore che però non dirige: gli strumentisti suonano in realtà per conto proprio; chi dovrebbe condurli è preso dall’angosciante desiderio di provare a mettere ordine nella propria testa. Un flusso verbale continuo dà voce a una perdita di senso e direzione. «Quella del direttore d’orchestra – ha raccontato Servillo – è una figura carismatica, il supremo organizzatore di un ordine musicale. Affidare a lui il peso del nostro disorientamento è un modo per lanciare un grido d’allarme a un Paese sotto narcosi, che accetta e sopporta di tutto».

Completamente di tutt’altro genere l’esibizione di sabato a Squinzano: sul palco i Colle der Fomento, band dal forte impatto nel mondo dell’hip hop italiano più underground. Con strumentali semplici ma efficaci, beat cadenzati e trascinanti, rime schematiche ma ugualmente d’effetto, travolgono il pubblico, regalando una serata piena di energia.
Non poteva poi di certo mancare una serata all’insegna della tradizione, che allo stesso tempo guarda al di là delle coste adriatiche e del tempo. Venerdì scorso a Galatina, al Covo della Taranta, a esibirsi è stato il duo composto da Claudio Prima (organetto, voce e loops) e Ovidio Venturoso (cajon). Il duo ha proposto un repertorio originale di brani inediti ispirati alle culture mediterranee, puntando l’attenzione alle nuove contaminazioni fra diverse tradizioni e all’improvvisazione di matrice jazzistica, grazie all’uso virtuosistico degli strumenti popolari utilizzati.

Come a mancare non poteva essere la musica da banda. Con Bande a Sud, festival organizzato a Trepuzzi, si è cercato di promuovere la cultura musicale del territorio attraverso un percorso mirato alla valorizzazione dell’universo bandistico: il multiforme e indispensabile complesso musicale di origine militare, diventato tradizione popolare, che nel corso del tempo ha scandito le occasioni di culto, di convivialità, di festa, di rito civile e religioso, privato e comunitario dei nostri paesi, portando la musica colta per le strade e per le piazze.
Silvia Resta

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