mercoledì 23 maggio 2012

STORMY MONDAY #9

I tre pilastri

"I need to hear music every day to keep going"
“Lu sule” salentino è stato coperto da nubi di tristezza, dopo quello che è accaduto a Brindisi la mattina di sabato. Quando mi sono svegliata, i social network erano pieni di persone che denunciavano l’attacco che alle 7:45 del mattino ha preso la vita di Melissa Bassi, 16 anni, e altri feriti. Sono una ragazza spagnola, a Lecce per un Erasmus, e non ero mai stata così vicino a un evento tale. Quando si legge la notizia si sente paura. Paura. Paura dell’ignoto, ma soprattutto dell’irrazionale, del completo disprezzo per la vita degli altri che l’uomo può avere. Ma si sente anche rabbia, impotenza, e il desiderio di combattere e denunciare questo tipo di comportamento sociale. Indipendentemente dalla paternità di questo attacco brutale, dovrebbero condannare questo tipo di azione. I vagoni del filo-blues sono vestiti a lutto, oggi, in onore delle vittime di Brindisi.
La settimana musicale salentina è iniziata con la seconda presentazione (in meno di venti giorni) di “Storia del Jazz”, libro a cura di Stefano Zenni, presentato da Marco Leopizzi nella Libreria Ergot. Stefano Zenni ha raccontato la storia del jazz, partendo dalle prime migrazioni del genere umano fino a oggi, supportato musicalmente da quella che dovrebbe essere «la colonna sonora del libro». Marco Leopizzi ha sottolineato l’importanza del metodo utilizzato da Zenni per l’analisi storica del jazz: non una narrazione lineare, che potrebbe essere interpretata come una successione di lavori, ma uno studio verticale degli eventi.
“Lu mare” di idee è arrivato martedì alle Officine Cantelmo, con “La musica della mente”, un convegno che ha studiato il rapporto tra musica e neuroscienze, organizzato dagli studenti di psicologia dell’Università del Salento. Riuniti nel convegno non solo medici, ma anche musicologi, come lo stesso Stefano Zenni, che ha parlato di improvvisazione jazz, e di come si mettono in pratica le regole armoniche conosciute in un modo estemporaneo, e che ci sono necessari fattori come la competenza sintattica, il feedback con altri musicisti o il relax come strumento di controllo per poter effettuare un’improvvisazione jazz. Robert Zatorre, uno scienziato che lavora presso il Montreal Neurological Institute, nell’Università di McGill, ha fatto una presentazione del lavoro del suo gruppo di ricerca dove ha spiegato come il cervello produce musica, che ci sono zone del cervello specializzate in questo lavoro, perché la musica crea emozioni, e in funzione dei diversi tipi di musica e dei differenti gusti individuali queste zone vengono stimolate con maggiore o minore intensità. La professoressa Virginia Penhune ha dedicato la sua relazione alle differenze neurologiche nel processo di apprendimento, che si verificano nei singoli individui a seconda dell’età in cui iniziano l’apprendistato e l’educazione musicale. Le differenze sono influenzate anche da altri fattori quali l’ambiente o la genetica. Al convegno, organizzato dalla professoressa Sara Invitto, hanno partecipato anche il professor Gianfranco Salvatore, il professor Giuseppe Nicolardi, la docente Daniela de Leo, il professor Alfredo Brancucci e il professor Antonio Montinaro.

“Lu ientu” l’ha portato “Silence”, l’ottava edizione del festival di musica acusmatica, diretto da Franco Degrassi, che ha avuto luogo venerdì e sabato presso il Conservatorio di Musica Tito Schipa (Lecce), grazie alla Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio di Lecce. Buio, silenzio e altoparlanti posizionati sul palco come se fossero una rock band. Melodie prodotte utilizzando suoni registrati e mixati in digitale: una goccia d’acqua, il suono di un colore fluorescente attraverso una vasta gamma di corpi sonori registrati, e che si sentono ogni giorno.

La scena fusion l’abbiamo visto rappresentata giovedì al Black Betty con la Mescla e la sua musica del Mediterraneo, e al Donde Beber, venerdì, con Almoraima Flamenco Fusion, progetto che fonde musica araba con il flamenco spagnolo. Basso, violino, chitarra e percussioni sono accoppiati a una voce profonda, per rendere al massimo dal vivo, accompagnati anche da una danzatrice del ventre.

È tornato il Canzoniere Grecanico, che ha iniziato la presentazione del suo nuovo album, “Pizzica indiavolata”, Venerdì a San Vito dei Normanni. Il giovedì, il Jack’n Jill Music di Cutrofiano si è riempito di British rock con la band leccese Camden, mentre al Corto Maltese suonava il Massaro & Nigro Duo. Sabato, il tour “è tutto bene” di Antonio Maggio è arrivato a Squinzano.

Rilasciato in modalità radiofonica “Ancora”, nuovo singolo di Mama Marjas e Miss Mykela, dall’album “We ladies”, che uscirà il 4 giugno.

Questo è successo in una strana settimana ne “lu Salentu”.
Lara Álvarez Carrasco

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