"I need to hear music every day to keep going" |
La
settimana musicale salentina è iniziata con la seconda presentazione (in meno
di venti giorni) di “Storia del Jazz”, libro a cura di Stefano Zenni,
presentato da Marco Leopizzi nella Libreria Ergot. Stefano Zenni ha raccontato
la storia del jazz, partendo dalle prime migrazioni del genere umano fino a
oggi, supportato musicalmente da quella che dovrebbe essere «la colonna sonora
del libro». Marco Leopizzi ha sottolineato l’importanza del metodo utilizzato
da Zenni per l’analisi storica del jazz: non una narrazione lineare, che
potrebbe essere interpretata come una successione di lavori, ma uno studio
verticale degli eventi.
“Lu mare”
di idee è arrivato martedì alle Officine Cantelmo, con “La musica della mente”,
un convegno che ha studiato il rapporto tra musica e neuroscienze, organizzato
dagli studenti di psicologia dell’Università del Salento. Riuniti nel convegno
non solo medici, ma anche musicologi, come lo stesso Stefano Zenni, che ha
parlato di improvvisazione jazz, e di come si mettono in pratica le regole
armoniche conosciute in un modo estemporaneo, e che ci sono necessari fattori
come la competenza sintattica, il feedback con altri musicisti o il relax come
strumento di controllo per poter effettuare un’improvvisazione jazz. Robert
Zatorre, uno scienziato che lavora presso il Montreal Neurological Institute,
nell’Università di McGill, ha fatto una presentazione del lavoro del suo gruppo
di ricerca dove ha spiegato come il cervello produce musica, che ci sono zone
del cervello specializzate in questo lavoro, perché la musica crea emozioni, e
in funzione dei diversi tipi di musica e dei differenti gusti individuali
queste zone vengono stimolate con maggiore o minore intensità. La professoressa
Virginia Penhune ha dedicato la sua relazione alle differenze neurologiche nel
processo di apprendimento, che si verificano nei singoli individui a seconda
dell’età in cui iniziano l’apprendistato e l’educazione musicale. Le differenze
sono influenzate anche da altri fattori quali l’ambiente o la genetica. Al
convegno, organizzato dalla professoressa Sara Invitto, hanno partecipato anche
il professor Gianfranco Salvatore, il professor Giuseppe Nicolardi, la docente
Daniela de Leo, il professor Alfredo Brancucci e il professor Antonio
Montinaro.
“Lu ientu” l’ha portato “Silence”, l’ottava edizione del festival di musica acusmatica, diretto da Franco Degrassi, che ha avuto luogo venerdì e sabato presso il Conservatorio di Musica Tito Schipa (Lecce), grazie alla Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio di Lecce. Buio, silenzio e altoparlanti posizionati sul palco come se fossero una rock band. Melodie prodotte utilizzando suoni registrati e mixati in digitale: una goccia d’acqua, il suono di un colore fluorescente attraverso una vasta gamma di corpi sonori registrati, e che si sentono ogni giorno.
La scena fusion l’abbiamo visto rappresentata giovedì al Black Betty con la Mescla e la sua musica del Mediterraneo, e al Donde Beber, venerdì, con Almoraima Flamenco Fusion, progetto che fonde musica araba con il flamenco spagnolo. Basso, violino, chitarra e percussioni sono accoppiati a una voce profonda, per rendere al massimo dal vivo, accompagnati anche da una danzatrice del ventre.
È tornato il Canzoniere Grecanico, che ha iniziato la presentazione del suo nuovo album, “Pizzica indiavolata”, Venerdì a San Vito dei Normanni. Il giovedì, il Jack’n Jill Music di Cutrofiano si è riempito di British rock con la band leccese Camden, mentre al Corto Maltese suonava il Massaro & Nigro Duo. Sabato, il tour “è tutto bene” di Antonio Maggio è arrivato a Squinzano.
Rilasciato
in modalità radiofonica “Ancora”, nuovo singolo di Mama Marjas e Miss Mykela,
dall’album “We ladies”, che uscirà il 4 giugno.
Questo
è successo in una strana settimana ne “lu Salentu”.
Lara Álvarez Carrasco
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