lunedì 25 giugno 2012

STORMY MONDAY #14

Visioni d’estate

In un giugno profondo come il mare, il Salento respira l’aria calda del Marocco e affonda nel Mediterraneo. Un tuffo tra i singolari scenari del Maghreb e le splendide terre salentine per raccontare in immagini, suoni, profumi e colori l’incontro tra i popoli e le culture del Mediterraneo. Musiche ed immagini che fanno di “Rock & Raï” dei Crifiu insieme a Nandu Popu dei Sud Sound System (da poco nei negozi con un “best of”) la canzone dell’estate salentina.

Domenica è finito il Mi Ami Festival, e sono iniziati gli esami di maturità. Il correlatore di questi due eventi sarà Antonello Venditti? No! V per Venditti, pseudonimo che si cela dietro la stesura di “Notte prima del Mi Ami”. Con la complicità di Lucio della Centrale Elettrica (sì, Lucio), è diventata una canzone vera e propria grazie ai ragazzi di Dance Like Shaquille O’Neal. E mentre «tuo padre sembra Dente e lei Maria Antonietta», i Radiohead sembrano così lontani. Il loro concerto tanto atteso ma rimandato avrà luogo?

Se avete visto l’ultimo festival di Sanremo, forse vi ricorderete del grande Eugenio Finardi, con la sua canzone a tema spirituale e interpretazione molto sentita. Ecco la notizia fresca di inizio settimana: forse sarebbe il caso di resettate tutto, perché il nuovo video “Passerà” è ben diverso da ciò che ci si aspettava. L’ambientazione è bucolica, casereccia e tra un trattore e degli animali spunta un attore molto riconoscibile…Dario Brunori, che ha partecipato al video girato da Giacomo Triglia!
Da segnalare che Ravi Coltrane, invece, ha pubblicato, il 19 giugno, “Spirit Fiction”, il suo primo album per la Blue Note, l’etichetta che ha pubblicato – tra gli altri capolavori – il celebre “Blue Train” a firma del padre di Ravi.

E parlando sempre di jazz e misurando la grande attesa e l’impazienza in un’altra misura musicale, ecco che venerdì 22 e sabato 23 c’è stata la grande riapertura del Livello Undici Ottavi. Dopo tre mesi di lavori, la Casa della Musica riprende la sua attività con tante note estive. La serata del 22 è stata dedicata agli amanti della musica elettronica, percorrendo le strade dei nuovi fenomeni maximal, indie, nu tecno attraverso le selezioni di: Discosplatter, dj Maik, Tetrixx, dj Track, Joe Stepper e Koona. Il 23 il tutto si è focalizzato sulle ultime produzioni discografiche, a nome di 11/8 Records e sostenute da Pugliasounds. Alf di Cristoforo Micheli presenta “Tutti i sogni sono uno” e i padroni di casa Cesare Dell’Anna & Opa Cupa si sono fatti sentire fino all’ultimo fiato. Nella stessa notte un pensiero ai nostri amici Missiva Rock che si sono fatti strada da Brindisi fino a Bologna per aprire il concerto dei 99 Posse.

Giorno ricco mi ci ficco, sempre il 22 giugno presso il Db d’Essai del Salesiani è partito lo Scratch! International Animation Film Festival. Organizzato dall’associazione culturale Animood (vincitrice del bando Principi Attivi 2010), Scratch! è il primo festival internazionale made in Puglia dedicato all’animazione. Una sfida, dunque, che ha l’ambizione di fare di Lecce un punto di riferimento nel settore a livello nazionale, europeo e internazionale. E per non finire qui esce anche il video di “Welcome To Babylon” (A Toys Orchestra), nuovo estratto dall’ultimo “Midnight (R)evolution”. La regia è di Marco Missano. Complimenti.

Sabato 23 giugno una nuova tappa casalinga per il “Cuori e confini tour” dei Crifiu, headliner alla Fiera di San Giocanni a Zollino. Intanto a Bari (dal 23 giugno al 5 agosto) approda il Summer Music Village. Il Lungomare Imperatore Augusto si chiude al traffico e si apre alla musica. A Roma, sempre nel fine settimana, l’appuntamento annuale della label La Tempesta, “La Tempesta Gemella”, festival itinerante che quest’anno si svolgerà in capitale. La formula è cambiata; tutti i gruppi in due giorni di concerti su un unico palco. Al Piazzale del Verano giorni infuocati: sabato 23 Tre allegri ragazzi morti, The Zen Circus, Il Pan del Diavolo, Uochi Toki, Mellow Mood, Iori’s Eyes; domenica 24 Il Teatro degli Orrori, Aucan, Giorgio Canali e Rossofuoco, Sick Tamburo, A Classic Education, Cosmetic. Ma se nel lazio c’è la Tempesta sulle coste di san Foca il mare è calmo e ritorna Tobia Lamare con “El sabatone”, il suo dj set al sapore di rock!

Domenica 24 giugno è stata sperimentata l’esatta dose di musica e solidarietà. Igloo Collective, Associazione Friction, Associazione Akkatà, Mumbleduepunti e Fienile Circus organizzano a Castelfranco Emilia (MO) “Abbassa - un festival col cuore”, a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto. Con l’ingresso di 10€, l’intero ricavato è destinato a rimettere in piedi la sede del Circolo Musicale Lato B di Finale Emilia: una sala prove importante per tantissimi gruppi della bassa modenese, un luogo di aggregazione, un luogo per far ripartire qualcosa. Dalle 16, divisi su due palchi, si sono alternati: She Said Destroy, The Crazy Crazy World of Mr. Rubik, Three in One Gentleman Suit, Cut, Gazebo Penguins, Julie’s Haircut, Giardini di Mirò, A Toys Orchestra, Ed, Three Lakes, Welcome Back Sailors, Forty Winks, Bob Corn, Lo Stato Sociale, Beatrice Antolini, Boxeur The Coeur.
La musica non va mai in vacanza, mette solo gli occhiali da sole!
Nadia Vecchio

venerdì 22 giugno 2012

LE DIECI FERMATE DI FILO-BLUES


Intervista a Roberto Angelini

Melodie, suoni stratificati, suggestioni multimediali. Ecco le dieci fermate in compagnia di Roberto Angelini, ritrovato fiore raro del cantautorato italiano. In viaggio nel suo “Solo Live Tour”, che ha da poco fatto tappa qui nel Salento, e nell’etere con il nuovo singolo “Cenere”, dal 19 luglio anche su iTunes. Un vento malinconico che spagina e brucia i legami di una vita.

1) Qual è il peccato peggiore per un musicista?
Smettere di ascoltare musica.

2) Che cosa ti fa ridere?
Un sacco di cose… quando sto bene rido, sono una persona che ride spesso.

3) Associa tre brani a tre stati d’animo.
“Fruit Tree” di Nick Drake, pace. “2+2=5” dei Radiohead, gioia. “Paradise City” dei Guns N’Roses, malinconia.

4) In che cosa credi?
Nel karma.

5) Chi è il musicista più significativo di sempre?
Nick Drake.

6) Che cosa ti fa più paura?
La quotidianità.

7) La musica svolge un ruolo sociale?
Sì. A livello ideologico la musica può cambiare le cose. La cultura in genere – come il buon cinema, come i bei libri, come tutta l’arte – può cambiare le cose, sensibilizzando le persone e avvicinandole a cose più alte. È bello pensare che sia così.

8) Qual è il tuo ricordo musicale più vecchio?
I suoni che uscivano fuori da un mangianastri a due cassette. Avevo circa sei anni e avevo scoperto una specie di rudimentale registratore multitraccia. Facevo quello che circa ventotto anni dopo avrei continuato a fare sfruttando la loop machine. Chissà se mia madre conserva ancora nel cassetto le cose che registravo.

9) Qual è il rumore che ti disturba di più?
Nessun rumore mi disturba se sono in sintonia con quel rumore. Gente che strilla può essere fastidiosa se cerchi silenzio, ma se invece hai voglia di festeggiare può essere meraviglioso. Tutto dipende dal contesto.

10) Cosa non vorresti mai sentire alla radio o vedere in televisione?
Tutto quello che oggi si sente in radio e si vede in televisione. Oggi è tutto abbastanza finto e inscatolato, molto diverso già da quindici anni fa, quando programmi come D.o.c. o Roxy Bar musicalmente facevano davvero la differenza.
Enrica Errico

lunedì 18 giugno 2012

STORMY MONDAY #13


Mentre il caldo batte in testa (e al cuore)

La vera notizia della settimana è che a Lecce è arrivato il caldo, quello afoso, insopportabile, che non fa respirare e appiccica i vestiti alla pelle. Ha fatto così caldo che si è fermato pure il filobus.
Ma la musica no (e tantomeno il Filo-blues). Si è impigrita, semmai: in questa settimana tanti i dj-set e le dancehall in spiaggia. Dolcenera a Cutrofiano, nel tentativo di farsi largo tra le imponenti figure di Emma e Alessandra anche tra il pubblico di casa, ci prova con uno spettacolo gratuito, incentrato su giochi di luce e melodie ital-pop. I Boom Boom Vibration al parco Gondar (una piccola parentesi: ma perché i gruppi reggae scelgono dei nomi che si assomigliano sempre un po’ tutti?) suonano per presentare l’ultimo lavoro “Vibra Unica“. Tempo di presentazioni anche per la ciurma Bandadriatica di Claudio Prima, Emanuele Coluccia e Redi Hasa, uscita con il videoclip “Arriva la banda“, in concerto anche il 15 giugno a Torre Santa Susanna.
Tra le altre iniziative di maggior rilievo, la terza edizione del Salento Guitar Festival, andato in scena presso il Teatro Romano, sabato e domenica; il live surf-californiano di Ghost Hop (Luigi Bruno e Gianna Greco dei Muffx insieme a Luca Greco), al Molly Malone; il concerto, nell’ambito della rassegna “InCanti DiVini“ a Guagnano, di una delle nuove e più interessanti reclute della leva cantautoriale degli anni zero: DiMartino, che con due ottimi album alle spalle (e una divertente quanto spiazzante cover di “Nessun rimpianto“ degli 883), ha ravvivato la serata di domenica, al Museo del Negroamaro.
Come non parlare poi di Biagio Antonacci che ha girato il suo ultimo video a Gallipoli e della messa in onda della prima puntata di “Veline“ registrata a Ostuni, in piazza della Libertà? O forse se ne può tranquillamente non parlare, e il caldo inizia a battere in testa...

È che con questo caldo non bisognerebbe né scrivere né studiare, ma restarsene a letto a dormire per tutto il giorno, col ventilatore sparato addosso, e un po’ di musica in sottofondo: musica mediterranea magari, di un qualche cantautore legato alla riscoperta del passato e delle tradizioni – e anche un po’ al Salento –, qualcuno tipo Vinicio Capossela, il quale, a un anno appena di distanza dal fortunatissimo “Marinai, Profeti & Balene“, ha pubblicato il 12 giugno un nuovo disco: “Rebetiko Gymnastas“. Vinicio continua il suo viaggio da novello Ulisse che solca il Mediterraneo e fonde parole e suoni di luoghi (e razze) diversi.
La fusione di luoghi e suoni è anche l’obiettivo della Notte della Taranta, presentata ufficialmente venerdì a Roma. Maestro di cerimonie Sergio Blasi, maestro concertatore Goran Bregovic, concelebranti il presidente della fondazione Notte della Taranta, Massimo Bray, e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. La data del concertone è stata fissata al 25 agosto, ovviamente a Melpignano, al Convento degli Agostiniani, restano da definire solo gli ultimi dettagli. Sorvolando sulle polemiche, di cui in estate non si può assolutamente fare a meno, tra fondazione e Provincia di Lecce, accontentiamoci delle dichiarazioni (che suonano tanto come una minaccia) di Bregovic, personaggio fuori dagli schemi, lontano dalla retorica e per questo assai credibile: «Con la mia banda (la Wedding & Funeral Band) porteremo ottoni, trombe e fiati, e con l’orchestra della Taranta faremo esplodere la piazza. Sarà il più grande concerto di rock’n’roll mai visto da queste parti».
Tutto bello, Goran, eh. Vulcanico come al solito. Bella l’idea, apprezzabili l’entusiasmo e la voglia di fare. Però con calma, perché al 25 di agosto questo caldo non sarà ancora passato, anzi.
Gianmarco Bellavista

sabato 16 giugno 2012

LE DIECI FERMATE DI FILO-BLUES

Intervista a Giorgio Consoli (Leitmotiv).

Il loro debutto, “L’audace bianco sporca il resto”, a ottobre del 2008, ha fatto parlare di sé per la complessità e l’innovatività dell’opera, unendo successo di pubblico e di critica. “Psychobabele” è del 2011. In attesa del terzo album, i talentuosi Leitmotiv – Giorgio Consoli, voce; Giuseppe Soloperto, basso; Dino Semeraro, batteria; Natty Lomartire, chitarra – sono nel pieno del loro Lamaravilla Acustico Tour.
Ma Giorgio Consoli ha trovato il tempo per salire con noi sul Filo-Blues.

1) Qual è il peccato peggiore per un musicista?
Suonare soltanto per i soldi.

2) Che cosa ti fa ridere?
Le cose sorprendenti.

3) Associa tre brani a tre stati d’animo.
Purezza d’animo a “Bird on the Wire” di Leonard Cohen, voglia di lottare a “La locomotiva” di Francesco Guccini, l’italianità a “Don Raffaè” di Fabrizio De André.

4) In che cosa credi?
Nelle persone.

5) Chi è il musicista più significativo di sempre?
Mozart.

6) Che cosa ti fa più paura?
L’ignoranza, perché genera mostri, diceva qualcuno…

7) La musica svolge un ruolo sociale?
Assolutamente sì. Una persona che ascolta la musica intensamente, ne viene cambiato.

8) Qual è il tuo ricordo musicale più vecchio?
Ce ne sono due, in particolare: aver visto De André alla stadio di Via Del Mare, a Lecce, nel 91, e alcuni videoclip dei Queen. Ho avuto la fortuna di ascoltare buona musica in casa.

9) Qual è il rumore che ti disturba di più?
Sembrerà un paradosso, ma è il silenzio assordante, che alcune volte è quasi peggio del rumore. O, per noi che abitiamo in campagna, i rumori della città.

10) Cosa non vorresti mai sentire alla radio o vedere in televisione?
Alla radio, gruppi che inneggiano a ideologie per fortuna già sepolte.

Lucia Morini

lunedì 11 giugno 2012

STORMY MONDAY #12

As the June light turns to moonlight...

È inequivocabilmente arrivata l’estate. E con lei l’irrefrenabile istinto del salentino medio a spostarsi verso la costa e le acque cristalline per sfuggire all’afa e alle preoccupazioni della città, magari con adeguata colonna sonora.
Molteplici gli appuntamenti di questa torrida settimana, adatti a soddisfare tutti i palati musicali. Ma bisogna saper scegliere.
Lo spettatore pretenzioso non poteva esimersi in queste calde giornate dal far tappa a Fasano. Il Fasano Jazz, alla quindicesima edizione, non lesina sui grandi nomi e spazia intorno ai generi, tra il blues della Complanare Blues Band e il rock sinfonico della Alex Carpani Band, tra la fusion del Corrado Sgura Group e gli omaggi ai Genesis, con il Polaris Duo, e ai Pink Floyd, con i Fluido Rosa. E poi Roberto Gatto, batterista di prestigio (Chet Baker, Ennio Morricone, Billy Cobham nel novero delle sue numerosissime collaborazioni illustri), per la prima volta in duo con il pianoforte di Michiel Borstlap, e ancora il vocalist Boris Savoldelli – il cui ultimo disco Biocosmopolitan vede Paolo Fresu tra gli special guests – in scena con Giovanni Guidi e Gianluca Petrella. Non si fa mancare (lo spettatore pretenzioso) nemmeno il finale a effetto: il 9 giugno sul palco del Teatro Kennedy c’erano nientedimeno che…gli Area: Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Paolo Tofani. Suonano pezzi storici (Cometa Rossa, Gerontocrazia) e intraprendono nuovi percorsi musicali con Maria Pia De Vito, voce dal 2009.
Alive and dangerous! sono gli spettatori della terza edizione del Rock Pride Fest, il festival salentino dell’hard rock underground, appuntamento metallico di sabato 9 in quel di Spongano. Heavy metal dalle venature trash per gli Essenza, che presentano il singolo Devil’s Breath; una combinazione di heavy, power e progressive per i Twilight Gate, vincitori del Salento Metal Contest 2012.
Sempre sabato 9 in concerto a Poggiardo i FabbricaFolk, “operai della musica”, come amano definirsi, musicisti di lungo corso provenienti dagli ambienti sonori più svariati; partono dalla tradizione popolare, rivisitano, reinterpretano, sperimentano, fino a creare qualcosa di completamente nuovo e originale. Lo spettatore amante delle tradizioni (ma non troppo) non si perderà il primo album dell’ensemble, la cui uscita è prevista per la fine del mese.
SoundZero per gli spettatori di nuova generazione! Alla masseria Ospitale di Lecce, domenica 3, Soundslice, contest per musicisti 2.0, che si contendono il premio finale con registrazioni ambientali rielaborate, e il concerto di Dsw, Don’t ask me e Shake down Babylon, tre band espressione del sottobosco musicale salentino.
Allergici (alle ghiande) gli spettatori di Michele Cortese, giovane cantautore proveniente dalla variegata scuderia di Lucio “Violino” Fabbri, in concerto al Parco Gondar di Gallipoli venerdì 8, con il tour promozionale del primo album da solista “Il teatro dei burattini”. Si segnalano il singolo Allergico alle ghiande, appunto, e un’interessante cover di Ma è un canto brasileiro di Battisti-Mogol.
Cornice romantica per i maestri del Conservatorio Tito Schipa di Lecce domenica 10 giugno: l’iniziativa “Cortili aperti” ha permesso agli spettatori più sentimentali di deliziarsi in giardini e dimore storiche leccesi abitualmente chiusi al pubblico, alla presenza di virtuosi musici.

E tu, che spettatore sei?

The sun is fading away
That’s the end of the day
As the June light turns to moonlight
I’ll be on my way

Alessia De Blasi

venerdì 8 giugno 2012

LE DIECI FERMATE DI FILO-BLUES

Intervista a Tobia Lamare

Questa settimana il filoblues si è fermato al bar Paisiello per incontrare, in occasione dell’uscita del nuovo disco “Are You Ready for the Freaks?”, Tobia Lamare, leader della band Tobia Lamare & the Sellers, il quale a sua volta ha incontrato tutte (ma proprio tutte) le persone che si sono trovate a passare da quelle parti al momento dell’intervista. Una rockstar? No, semplicemente un tipo che si fa voler bene.

1) Qual è il peccato peggiore per un musicista? La superbia. Ma poiché definire superbo un musicista può sembrare troppo poco rock’n’roll, in termini maccheronici direi la sboronaggine.
2) Che cosa ti fa ridere? Peter Sellers, ovviamente!
3) Associa tre brani a tre stati d’animo. C’è stato un brano che mi ha accompagnato spesso negli ultimi anni, durante la nascita di mia figlia, è una canzone dei Magnetic Fields “The Book of Love”, ne ha fatto anche una cover Peter Gabriel, la assocerei alla gioia, o all’amore. Ho capito che cos’è l’amore solo quando sono diventato padre. Per la libertà e la conquista dell’indipendenza, “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan, che mi ha anche accompagnato nell’adolescenza. “Freak Scene” dei Dinosaur Jr invece mi dà un senso di liberazione.
4) In che cosa credi? Non sono cattolico. Credo che comunque ci sia un dio, qualcosa a livello alto, spirituale; sono un po’ hippie quindi credo molto nell’amore. Il mondo ha bisogno dell’amore, purtroppo: le guerre, i genocidi, le tragedie.
5) Qual è il musicista più significativo di sempre? Nella storia, forse Bach, che può essere considerato l’inventore del pop. Nella mia storia personale il musicista più importante è stato un metallaro che incontrai un giorno, per caso. C’era stato sciopero a scuola, e stavo andando verso un negozio di chitarre; lo ascoltai fare delle cose incredibili, quando l’ho visto suonare ho deciso di suonare la chitarra.
6) Cosa ti fa paura? Ho sempre avuto paure diverse in periodi diversi. Il futuro non mi fa paura, mi suscita più che altro curiosità; l’uomo però mi fa molta paura: l’ambizione, l’avidità, il non fermarsi davanti a niente, il volere sempre di più. Sulla costa adriatica sono state costruite delle case praticamente sul mare, e prima o poi il mare se le riprenderà, perché si riprende tutto. Dovremmo avere una visione della vita più vicina al bisogno che alla soddisfazione.
7) La musica svolge un ruolo sociale? Penso che dagli anni Cinquanta in poi la musica abbia avuto un ruolo sociale molto importante, più di quanto non si pensi. I cambiamenti culturali musicali maggiori degli ultimi cinquant’anni hanno coinvolto la musica, pur partendo da concetti diversi: il punk ad esempio è stata una rivoluzione culturale, non sono state solo le canzoni, c’erano dei concetti, delle menti dietro, che mettevano in musica tutto quello che succedeva a Londra in quel periodo. Lo stesso vale per i Beatles.
8) Qual è il tuo ricordo musicale più vecchio? A casa mia c’è sempre stato un pianoforte, lo suonavo fin da quando ero piccolo, è stato il primo strumento che ho visto nella mia vita. Come dischi, il primo è stato quello che a cinque anni mi regalò una mia cugina più grande, "Rockmantico" di Alberto Camerini.
9) Qual è il rumore che ti dà più fastidio? Io non odio il rumore in generale, anzi mi piace tantissimo. Odio alcune melodie, mi spiace dirlo, non vorrei sembrare anticonformista a tutti i costi, però non sopporto le voci femminili della pizzica. E non sopporto nemmeno alcune cose del pop italiano, quel mascherarsi dietro l’etichetta dell’indie finto alternativo.
10) Cosa non vorresti mai sentire in radio o vedere in televisione? Non essendoci più una televisione musicale, non saprei davvero cosa rispondere. Musica in televisione non ce n’è e non guardo la televisione generalista; la radio invece la ascolto molto di più, mi piace Radio Popolare, Radio Capital, qualche programma delle nostre radio locali, o delle web-radio. Anche sulle radio però ci sarebbe tanto da dire, perché non ne trovo nessuna che abbia il coraggio di spingere o quantomeno di proporre delle nuove realtà musicali.


IL DISCO
TOBIA LAMARE & THE SELLERS
Are You Ready for the Freaks?

In attesa della dolce estate salentina, tante cose succedono.
Succede che è giugno e il mare comincia a mormorare sulle spiagge in attesa dei turisti. Succede che il sole e il vento e il mare del Salento non sono solo un’immagine, e soprattutto non ci sono solo per tre mesi: ci sono tutto l’anno, ma il mare d’inverno è qualcosa che nessuno mai desidera.
Succede che qualcuno che parla di questa trinità salentina senza cadere nella retorica degli ultimi anni, ma anzi raccontando la propria terra (e le proprie storie) in modo trasversale c’è, e per fortuna.
Succede che, dopo l’esordio di “The Party”, ritornano Tobia Lamare & The Sellers con il nuovo lavoro “Are You Ready for the Freaks?”, in cui il vento e il sole e il mare ci sono, ma filtrati e rielaborati, non semplicemente sbattuti su magliette e cappellini. Succede che ci sono i riverberi, l’armonica e le collaborazioni (Marco Ancona, Martin Hagfors, Pete Ross, Gianluca de Rubertis), ci sono le dediche agli amici, il blues (She’s Alright), i Beatles (Lisa), il pop elettronico (Stepbeat), il pop acustico (Drive Me Back), il gospel sghembo e delirante (Are You Ready for the Freaks?), l’acid folk (Yellow).
Succede che Tobia Lamare è un freak non nell’accezione sixties del termine, ma in quella originale: non è né deforme né un fenomeno da baraccone (intendiamoci), ma come i fragili “Freaks” del film di Tod Browning del 1932, è sperduto in un mondo che gli appartiene ma in cui fa fatica a vivere. Allora cerca quel tocco di internazionalità tanto nelle parole quanto nei riferimenti musicali. Se il Salento (te lu sule lu mare e lu jentu) è pronto per i freaks, questo è tutto da vedere.
Gianmarco Bellavista

lunedì 4 giugno 2012

STORMY MONDAY #11

Una pioggia di iniziative

Nell’ultima settimana di maggio, una pioggia insolita e forse compartecipe («per non piangere da soli») ha accompagnato gli spiacevoli eventi che hanno mortificato l’Italia: l’etere piange i veleni del Vaticano, piange gli arresti del calcio scommesse. Ma si piange soprattutto per ciò che arriva proprio dalla terra: i disastrosi terremoti in Emilia. Ciononostante, nel Salento si manifesta una gran voglia di normalità; eventi culturali e musicali provano a rendere l’aria meno pesante.

Nelle serate del Bollenti Spiriti Camp, una manifestazione che ha visto anche la presenza di Pugliasounds e che si è tenuta dal 31 maggio al 2 giugno presso le Manifatture Knos di Lecce (luogo che un tempo fu un istituto professionale, ripensato come luogo di incontro intergenerazionale, in cui si fondono attività ludiche e sociali), si sono esibiti vari nomi di punta del panorama musicale pugliese come Mama Marjas, Erica Mou, Carolina Bubbico Trio e Crifiu.
I Crifiu sono stati protagonisti, subito dopo l’esibizione della cantautrice Carolina Bubbico, nella prima serata: hanno presentato il loro nuovo lavoro discografico, “Cuori e Confini”, prodotto da Dilinò – progetto nato proprio grazie a Bollenti Spiriti – e distribuito da Goodfellas. Un lavoro originale, abile ad amalgamare suoni e ritmi del Mediterraneo con la forza del rock e dell’elettronica. Il cd esalta la produzione artistica di Arcangelo “Kaba” Cavazzuti, ex produttore-musicista dei Modena City Ramblers, e la presenza di numerosi ospiti in tredici brani che raccontano il mondo contemporaneo con un linguaggio fresco e uno stile inconfondibile.
Una serata molto accogliente, quasi intima, quella che ha visto come protagonista Erica Mou. Il concerto dell’artista biscegliese si è tenuto all’aperto, di fronte a un pubblico non gremitissimo ma sicuramente molto affezionato alla giovane musicista, arrivata a un passo dalla vittoria di Sanremo 2012 nella categoria giovani, dove peraltro si è aggiudicata sia il Premio della Critica Mia Martini sia il Premio della Sala Stampa Radio e Tv sezione Giovani. Una performance squisita, in cui non sono mancati momenti di simbolica ilarità: i bimbi accalcati sotto il palco, quasi a voler salire ed esibirsi con la cantautrice, sono forse il simbolo più bello della musica pugliese e di un evento come il Bollenti Spiriti Camp. I pezzi della Mou sono ormai dei cult: “Harem”, un manifesto della società piuttosto ipocrita di oggi, che spesso privilegia l’apparenza a discapito della sostanza, ha aperto la serata. Si è poi proseguito con altri successi, come “Oltre” e “Nella vasca da bagno del tempo”, canzone premiata nella succitata kermesse sanremese. Un’artista a tutto tondo, la Mou, che non manca di emozionare con parole e testi semplici, che forse proprio per questo riescono a colpire nel segno, in quanto portatori di sentimenti ed esperienze comuni. Una serata indimenticabile per tutti i fan di questa piccola, grande donna.

Giovedì è stato presentato il primo album di Silvia Anglani, cantante di Ostuni che ha pubblicato la sua fatica con la casa discografica Dodicilune: benché al suo debutto, è stata affiancata dal grande sassofonista Michael Rosen. Un altro riconoscimento per l’etichetta di Gabriele Rampino.

È ripartito sabato, da Sannicola, il tour estivo dei Mascarimirì, dopo l’intensa attività in Italia, Germania e Francia. Al centro dell’attenzione i brani dell’album (uscito nel 2011) Gitanistan, frutto di un duro lavoro, durato due anni, e registrato in Italia, Francia e Spagna. Un cocktail di culture, dall’arabo andaluso alle farandole occitane alle fanfare dei Balcani.

Un’altra iniziativa di spicco, in questa densa settimana, è stata l’ottava edizione del Borgoinfesta, che si è tenuta a Borgagne. È una rassegna squisitamente socio-culturale, tuttavia intorno al progetto si stringono anche temi fondamentali quali l’ecologia, la solidarietà, la cucina, l’artigianato. Musicalmente, poi, si sono viste le esibizioni di ottimi nomi della musica popolare (e non solo) come Anna Cinzia Villani, Enza Pagliara, Antonio Castrignanò, Steela, Mariella Salierno, Roberto Corciulo, Stefania Morciano, Mario Salvi, Cala la Sera, Nicola Briuolo.

Anche sul versante reggae c’è stata una presentazione di un nuovo singolo: “Vola Via” dei Sud Sound System, andati in scena sabato al Parco Gondar di Gallipoli.

Spesso ci si lamenta che nel Salento non ci sono mezzi e luoghi per divertirsi e far divertire i giovani, ma affinché ciò accada dovrebbero essere messe in atto due prerogative: da un lato la classe politica dovrebbe dare opportunità alle nuove generazione, dall’altro occorre fiducia nei ragazzi. Come si è visto nel corso della tre giorni del Bollenti Spiriti Camp, i giovani, quando vien data loro la possibilità, sanno esprimere tutte le loro potenzialità. Eccome! Un monito, o semplicemente solo un invito a chi ci governa: sostenere i giovani vuol dire sostenere il futuro. Alla prossima!

Antonio Galati