Una
pioggia di iniziative
Nell’ultima
settimana di maggio, una pioggia insolita e forse compartecipe («per non
piangere da soli») ha accompagnato gli spiacevoli eventi che hanno mortificato
l’Italia: l’etere piange i veleni del Vaticano, piange gli arresti del calcio
scommesse. Ma si piange soprattutto per ciò che arriva proprio dalla terra: i
disastrosi terremoti in Emilia. Ciononostante, nel Salento si manifesta una
gran voglia di normalità; eventi culturali e musicali provano a rendere l’aria
meno pesante.
Nelle serate del Bollenti Spiriti Camp, una manifestazione che ha visto anche la presenza di Pugliasounds e che si è tenuta dal 31 maggio al 2 giugno presso le Manifatture Knos di Lecce (luogo che un tempo fu un istituto professionale, ripensato come luogo di incontro intergenerazionale, in cui si fondono attività ludiche e sociali), si sono esibiti vari nomi di punta del panorama musicale pugliese come Mama Marjas, Erica Mou, Carolina Bubbico Trio e Crifiu.
Nelle serate del Bollenti Spiriti Camp, una manifestazione che ha visto anche la presenza di Pugliasounds e che si è tenuta dal 31 maggio al 2 giugno presso le Manifatture Knos di Lecce (luogo che un tempo fu un istituto professionale, ripensato come luogo di incontro intergenerazionale, in cui si fondono attività ludiche e sociali), si sono esibiti vari nomi di punta del panorama musicale pugliese come Mama Marjas, Erica Mou, Carolina Bubbico Trio e Crifiu.
I Crifiu sono stati protagonisti, subito dopo
l’esibizione della cantautrice Carolina Bubbico, nella prima serata: hanno
presentato il loro nuovo lavoro discografico, “Cuori e Confini”, prodotto da
Dilinò – progetto nato proprio grazie a Bollenti Spiriti – e distribuito da
Goodfellas. Un lavoro
originale, abile ad amalgamare suoni e ritmi del Mediterraneo con la forza del
rock e dell’elettronica. Il cd esalta la produzione artistica di Arcangelo
“Kaba” Cavazzuti, ex produttore-musicista dei Modena City Ramblers, e la
presenza di numerosi ospiti in tredici brani che raccontano il mondo
contemporaneo con un linguaggio fresco e uno stile inconfondibile.
Una serata molto accogliente, quasi intima, quella che ha visto come protagonista Erica Mou. Il concerto dell’artista biscegliese si è tenuto all’aperto, di fronte a un pubblico non gremitissimo ma sicuramente molto affezionato alla giovane musicista, arrivata a un passo dalla vittoria di Sanremo 2012 nella categoria giovani, dove peraltro si è aggiudicata sia il Premio della Critica Mia Martini sia il Premio della Sala Stampa Radio e Tv sezione Giovani. Una performance squisita, in cui non sono mancati momenti di simbolica ilarità: i bimbi accalcati sotto il palco, quasi a voler salire ed esibirsi con la cantautrice, sono forse il simbolo più bello della musica pugliese e di un evento come il Bollenti Spiriti Camp. I pezzi della Mou sono ormai dei cult: “Harem”, un manifesto della società piuttosto ipocrita di oggi, che spesso privilegia l’apparenza a discapito della sostanza, ha aperto la serata. Si è poi proseguito con altri successi, come “Oltre” e “Nella vasca da bagno del tempo”, canzone premiata nella succitata kermesse sanremese. Un’artista a tutto tondo, la Mou, che non manca di emozionare con parole e testi semplici, che forse proprio per questo riescono a colpire nel segno, in quanto portatori di sentimenti ed esperienze comuni. Una serata indimenticabile per tutti i fan di questa piccola, grande donna.
Una serata molto accogliente, quasi intima, quella che ha visto come protagonista Erica Mou. Il concerto dell’artista biscegliese si è tenuto all’aperto, di fronte a un pubblico non gremitissimo ma sicuramente molto affezionato alla giovane musicista, arrivata a un passo dalla vittoria di Sanremo 2012 nella categoria giovani, dove peraltro si è aggiudicata sia il Premio della Critica Mia Martini sia il Premio della Sala Stampa Radio e Tv sezione Giovani. Una performance squisita, in cui non sono mancati momenti di simbolica ilarità: i bimbi accalcati sotto il palco, quasi a voler salire ed esibirsi con la cantautrice, sono forse il simbolo più bello della musica pugliese e di un evento come il Bollenti Spiriti Camp. I pezzi della Mou sono ormai dei cult: “Harem”, un manifesto della società piuttosto ipocrita di oggi, che spesso privilegia l’apparenza a discapito della sostanza, ha aperto la serata. Si è poi proseguito con altri successi, come “Oltre” e “Nella vasca da bagno del tempo”, canzone premiata nella succitata kermesse sanremese. Un’artista a tutto tondo, la Mou, che non manca di emozionare con parole e testi semplici, che forse proprio per questo riescono a colpire nel segno, in quanto portatori di sentimenti ed esperienze comuni. Una serata indimenticabile per tutti i fan di questa piccola, grande donna.
Giovedì è stato presentato il
primo album di Silvia Anglani, cantante di Ostuni che ha pubblicato la
sua fatica con la casa discografica Dodicilune: benché al suo debutto, è stata
affiancata dal grande sassofonista Michael Rosen. Un altro riconoscimento per
l’etichetta di Gabriele Rampino.
È ripartito
sabato, da Sannicola, il tour estivo dei Mascarimirì, dopo l’intensa attività
in Italia, Germania e Francia. Al centro dell’attenzione i brani dell’album
(uscito nel 2011) Gitanistan, frutto
di un duro lavoro, durato due anni, e registrato in Italia, Francia e Spagna.
Un cocktail di culture, dall’arabo andaluso alle farandole occitane alle
fanfare dei Balcani.
Un’altra
iniziativa di spicco, in questa densa settimana, è stata l’ottava edizione del Borgoinfesta,
che si è tenuta a Borgagne. È una rassegna squisitamente socio-culturale, tuttavia
intorno al progetto si stringono anche temi fondamentali quali l’ecologia, la
solidarietà, la cucina, l’artigianato. Musicalmente, poi, si sono viste le
esibizioni di ottimi nomi della musica popolare (e non solo) come Anna Cinzia Villani, Enza Pagliara,
Antonio Castrignanò, Steela, Mariella Salierno, Roberto Corciulo, Stefania
Morciano, Mario Salvi, Cala la Sera, Nicola Briuolo.
Anche sul
versante reggae c’è stata una presentazione di un nuovo singolo: “Vola Via” dei Sud Sound System, andati in scena sabato al Parco Gondar di Gallipoli.
Spesso ci si
lamenta che nel Salento non ci sono mezzi e luoghi per divertirsi e far
divertire i giovani, ma affinché ciò accada dovrebbero essere messe in atto due
prerogative: da un lato la classe politica dovrebbe dare opportunità alle nuove
generazione, dall’altro occorre fiducia nei ragazzi. Come si è visto nel corso
della tre giorni del Bollenti Spiriti Camp, i giovani, quando vien data loro la
possibilità, sanno esprimere tutte le loro potenzialità. Eccome! Un monito, o
semplicemente solo un invito a chi ci governa: sostenere i giovani vuol dire
sostenere il futuro. Alla prossima!
Antonio Galati
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