martedì 7 agosto 2012

STORMY MONDAY #20


Running up that ill

Con fare intorpidito, diviso tra dovere di cronaca bloggarola (ultimo pretesto che giustifica il fatto di ritrovarsi alle quattro e mezzo di mattina addormentati su una spiaggia completamente deserta) e un’irriducibile punta di sarcasmo legata al nome dell’ospite “a sorpresa” di Alba in Jazz 2012 (era davvero opportuno? era davvero una sorpresa?), cominciamo la scalata della suggestiva collina di Santu Mauru. Intorno a noi, un popolo di ragazzi freschi di movida, armati di i-Phone, teleobiettivi e flash che fanno concorrenza al sole timido dell’alba.

In cima troveremo Raffaele Casarano & Locomotive, protagonisti della settimana musicale del tacco, irriducibile motore della settima edizione del Locomotive Jazz Festival in quel di Sogliano Cavour. È lui, Raffaele, insieme alla sua band, ad accompagnare i rivoli vocali di Giuliano Sangiorgi (sorpresa!). Si tratta della costola notturna (o mattutina, per alcuni) di un festival per realizzare il quale gli organizzatori hanno messo in piedi un piccolo miracolo, vista l’esiguità dei fondi a disposizione, e visto il fatto che gran parte dei finanziamenti è stata tagliata poche settimane prima dell’evento. Così, tra spending review e defezioni dell’ultimo minuto, il Locomotive non ha potuto regalare quanto ci si aspettava, in termini di emozioni e coinvolgimento. Da locomotiva il festival si è dovuto trasformare nel “viandante”, che – gambe in spalla e cinghia stretta – porta con sé l’essenziale. Con quel poco, si è comunque costruita una macchina efficace: in musica, in esposizioni e in manodopera. Pochi elementi come pochi gli anni di attività, ma tutti ben piazzati.

Gianluca Petrella accarezza lo stomaco la prima sera. Rodato al fianco dei grandi nomi – Ottaviano che l’ha coltivato e Rava che l’ha messo sui palchi che contano –, il trombonista barese offre a una piazza ancora un po’ scettica le sessioni lunghe e cupe del suo quintetto. “A night in... Popoulos”, e la scena si sposta su un prodotto locale: Andrea Mangia, che martedì aveva ufficialmente aperto un agosto senza fiato con la notevole esibizione in formazione Girl With The Gun, nel corso del secondo Indiefest made in Lecce, sul palco dell’Ostello della Gioventù.

A Sogliano, il due, è mattinata libera prima della full immersion delle successive 24 ore: risaliamo la costa della Chiesa di San Lorenzo e siamo già buoni amici degli accoglienti autoctoni – che ci inventano sul momento parcheggi ignari dei fondamenti della circolazione automobilistica, nonché del senso del dovere dei vigili urbani del sud Salento durante le notti d’estate –, birra e Mauro Tre Trio d’aperitivo, vincitore delle “Jam del Birdland”. A un certo punto vediamo affacciarsi sul palco un Eugenio Finardi in jazz che, multigenere e teatrale come pochi, concede i pilastri della sua carriera ai Locomotive di Raffaele, che ri-strutturano il tutto, arrangiando con coraggio Diesel, Katia, Le ragazze di Osaka, Vil Coyote, Un uomo, La radio. Un tracciato apprezzabile, anche se si percepisce la nostalgia dei fasti delle origini con la gloriosa Cramps.

L’ospite più atteso arriva il 3 agosto: Lars Danielsson, contrabassista svedese adorato in Danimarca, partner tra gli altri di Kenny Wheeler e Bill Evans. Il musicista è pulito e impeccabile in ogni sua interpretazione, l’elegante luna piena su via Trieste poi contribuisce a ricreare un clima di pallida melanconia. Segue il bizzarro e ambizioso esperimento Locomotive Percussion Afrobeat con il Progetto Triace: Emanuela Gabrieli, Alessia Tondo, Carla Petrachi alla voce, Marco Rollo al piano e synth, Alessando Monteduro alle percussioni. Il temerario mix proposto dalla band – tradizione salentina e ritmi africani, jazz ed elettronica –  prometteva grandi cose, per lo meno sulla carta. Inaspettatamente però la performance si è rivelata fredda, il tentativo di fusione privo di armonia e a tratti persino irritante (beats spesso fuori luogo, tamburelli poco più che mero souvenir decorativo).

Ma è stata anche settimana di elettronica d’alto rango, giù in Puglia, con il downbeat a tinte esotiche dei Thievery Corporation, maestri indiscussi del genere (gli si perdona anche il recente, raffazzonato “Culture of Fear”), ospiti del gran cartellone del Locus Festival di Locorotondo. Nello stesso festival, menzione speciale va alla brillante apertura etiope con Mulatu Astatke, mentre i Thievery erano presenti il 31, nella persona di Rob Garza, coadiuvato dal loro equivalente italiota, ovvero Nicola Conte. Molto più giù invece, al Casablanca di Nardò, è stata la volta di Goldie, vera leggenda della jungle music britannica, tra gli eventi del Day Off Music Festival 2012 (a un anno dalla memorabile esibizione di Aphex Twin), in attesa del concertone conclusivo del 15 agosto, alla masseria Torcito.

Elisa Giacovelli
Roberto Rizzo

Nessun commento:

Posta un commento