martedì 24 aprile 2012

STORMY MONDAY #5


Le invasioni balcaniche: tradizione e nuovo proibizionismo.

La luce dell’Est investe prepotente il capoluogo, nella penultima settimana di un aprile segnato dal clima schizofrenico e altalenante, quasi come gli eventi e le vicende della città e della sua provincia.

Nevralgica come poche intorno, Lecce ha congedato tra gli applausi una variopinta cinque giorni di Festival del Cinema Europeo. La full immersion cinefila, in questa tredicesima edizione, è stata dedicata a Emir Kusturica, l’apolide rivelazione degli anni Novanta, narratore del realismo grottesco e della cultura zigana, con un pallino – quello della musica – trasmesso al figlio Stribor Kusturica. Già batterista della No Smoking Orchestra, l’erede designato si presenta in concerto presso le Officine Cantelmo, venerdì 20, in formazione con i Poisoners, eseguendo parte del repertorio sonoro proveniente dai film del padre (Il tempo dei Gitani, 1989, Maradona, 2008, Promise me This, 2010), per circa un’ora saltellante di ritmi in levare e codici balcanici che, abbandonate le fanfare di ottoni, occhieggiano con deliberata frequenza al funk.

Il popolo degli anni X, invece, ha migrato giovedì 19 nel Mondo Nuovo del Teatro degli Orrori, grande esempio di qualità tecnico-compositiva del rock indipendente italiano, costretto a un tiro di schioppo dal sospirato concerto a ricalcolare la rotta in direzione Officine Cantelmo, generando il panico nel pubblico che aveva acquistato il biglietto per assistere allo spettacolo presso il Livello Undiciottavi. Serata di previsioni disattese: l’illusione di poter dare vita al live dura solo venticinque minuti, sufficienti appena per indurre gli organizzatori al rimborso e il sinistro e pungente Capovilla a un (apprezzato) tuffo nella folla. Il resto è retorica legata al luogo, ancora una volta strutturalmente impreparato ad accogliere la musica dal vivo. Figli di stessa madre (La Tempesta dischi) in chiusura di settimana, domenica 22 ad Acquaviva delle Fonti, i Pan del Diavolo, duo siciliano portato alla ribalta dalla vittoria alle selezioni regionali Italia Wave 2008 e ora in tour con il primo vero album, “Piombo, polvere e carbone”. A contendergli la palma della migliore proposta indie del fine settimana i sintetici Drink to Me, ormai alla terza autoproduzione di successo, live al Circolo Arci Rubik di Guagnano. Salvata in extremis l’esibizione dell’orchestra funk Osaka Monouraii – venerdì 20 –, in scena all’Arci Guernica di Arnesano ma inizialmente prevista all’interno della rassegna “Chi vuole intendere, inTenda”, targata Undiciottavi Records, quest’anno imperniata su energie rinnovabili e sviluppo sostenibile e posizionata sulla direttrice Lecce-Tokyo.

Ma a guardare sotto la superficie si tratta di storie di ordinario ostruzionismo burocratico, tutto leccese: la settimana mette a segno infatti la momentanea sospensione delle attività culturali del Livello Undiciottavi-Casa della Musica, sito presso l’ex mercato dei fiori di Trepuzzi, da due anni modello di impiego costruttivo dei finanziamenti regionali per la creazione di Laboratori Urbani, nonché sede operativa dell’Undiciottavi Records del Maestro Cesare Dell’Anna, costretto a cancellare il cartellone dei prossimi eventi, dopo aver ospitato artisti rock (Caparezza, Marta Sui Tubi, Verdena, 24 Grana, Area e Goblin), reggae/dub (Africa Bambaata, Prince Jamo, Aba Shanti), balkan (Shantel) e jazz (Uri Caine, Girotto, Fresu, Rava). Secondo il comunicato stampa dei gestori, il luogo è stato giudicato dall’Anas “inaccessibile a causa della pericolosità della strada”, e per questo inutilizzabile. Resta la possibilità di sostenere la causa (http://www.firmiamo.it/livelloundiciottavi) e sperare nella salvaguardia di quegli spazi gestiti da chi, attraverso la musica, compie operazioni di contaminazione, emancipazione culturale e sviluppo del territorio.

Menzione a margine per la presentazione – venerdì 20, presso la libreria Feltrinelli – della Storia del Jazz di Stefano Zenni (Stampa Alternativa-Nuovi Equilibri, 2012), vicepresidente del Center for Black Music Research/Europe (dislocazione europea dell’istituto di ricerca con sede a Chicago, convenzionato con l’Università del Salento): una capillare ricostruzione storiografica, un tentativo di riordino di eventi e movimenti intercontinentali che hanno ingenerato composizioni e improvvisazioni storiche, e che ancora oggi illuminano le migliori produzioni musicali.

Seppur tra pagine da dimenticare, una settimana densa di appuntamenti, preludio invitante alla reale invasione balcanica estiva. Come a dire, iniziate ad abituarvi.
Elisa Giacovelli

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