Le invasioni balcaniche:
tradizione e nuovo proibizionismo.
La luce dell’Est investe prepotente il capoluogo, nella penultima settimana di un aprile segnato dal clima schizofrenico e altalenante, quasi come gli eventi e le vicende della città e della sua provincia.
Nevralgica come poche
intorno, Lecce ha congedato tra gli applausi una variopinta cinque giorni di
Festival del Cinema Europeo. La full immersion cinefila, in questa tredicesima
edizione, è stata dedicata a Emir Kusturica, l’apolide rivelazione degli anni
Novanta, narratore del realismo grottesco e della cultura zigana, con un
pallino – quello della musica – trasmesso al figlio Stribor Kusturica.
Già batterista della No Smoking Orchestra, l’erede designato si presenta in
concerto presso le Officine Cantelmo, venerdì 20, in formazione con i
Poisoners, eseguendo parte del repertorio sonoro proveniente dai film del padre
(Il tempo dei Gitani, 1989, Maradona, 2008, Promise me This,
2010), per circa un’ora saltellante di ritmi in levare e codici balcanici che,
abbandonate le fanfare di ottoni, occhieggiano con deliberata frequenza al
funk.
Il popolo degli anni X,
invece, ha migrato giovedì 19 nel Mondo Nuovo del Teatro degli Orrori,
grande esempio di qualità tecnico-compositiva del rock indipendente italiano,
costretto a un tiro di schioppo dal sospirato concerto a ricalcolare la rotta
in direzione Officine Cantelmo, generando il panico nel pubblico che aveva
acquistato il biglietto per assistere allo spettacolo presso il Livello Undiciottavi.
Serata di previsioni disattese: l’illusione di poter dare vita al live dura
solo venticinque minuti, sufficienti appena per indurre gli organizzatori al
rimborso e il sinistro e pungente Capovilla a un (apprezzato) tuffo nella
folla. Il resto è retorica legata al luogo, ancora una volta strutturalmente
impreparato ad accogliere la musica dal vivo. Figli di stessa madre (La
Tempesta dischi) in chiusura di settimana, domenica 22 ad Acquaviva delle
Fonti, i Pan del Diavolo, duo siciliano portato alla ribalta dalla
vittoria alle selezioni regionali Italia Wave 2008 e ora in tour con il primo
vero album, “Piombo, polvere e carbone”. A contendergli la palma della
migliore proposta indie del fine settimana i sintetici Drink to Me,
ormai alla terza autoproduzione di successo, live al Circolo Arci Rubik di
Guagnano. Salvata in extremis l’esibizione dell’orchestra funk Osaka
Monouraii – venerdì 20 –, in scena all’Arci Guernica di Arnesano ma
inizialmente prevista all’interno della rassegna “Chi vuole intendere,
inTenda”, targata Undiciottavi Records, quest’anno imperniata su energie
rinnovabili e sviluppo sostenibile e posizionata sulla direttrice Lecce-Tokyo.
Ma a guardare sotto la
superficie si tratta di storie di ordinario ostruzionismo burocratico, tutto leccese:
la settimana mette a segno infatti la momentanea sospensione delle attività
culturali del Livello Undiciottavi-Casa della Musica, sito presso l’ex
mercato dei fiori di Trepuzzi, da due anni modello di impiego costruttivo dei
finanziamenti regionali per la creazione di Laboratori Urbani, nonché sede
operativa dell’Undiciottavi Records del Maestro Cesare Dell’Anna, costretto a
cancellare il cartellone dei prossimi eventi, dopo aver ospitato artisti rock
(Caparezza, Marta Sui Tubi, Verdena, 24 Grana, Area e Goblin), reggae/dub
(Africa Bambaata, Prince Jamo, Aba Shanti), balkan (Shantel) e jazz (Uri Caine,
Girotto, Fresu, Rava). Secondo il comunicato stampa dei gestori, il luogo è
stato giudicato dall’Anas “inaccessibile a causa della pericolosità della
strada”, e per questo inutilizzabile. Resta la possibilità di sostenere la
causa (http://www.firmiamo.it/livelloundiciottavi) e sperare nella salvaguardia di quegli spazi
gestiti da chi, attraverso la musica, compie operazioni di contaminazione,
emancipazione culturale e sviluppo del territorio.
Menzione a margine per la
presentazione – venerdì 20, presso la libreria Feltrinelli – della Storia
del Jazz di Stefano Zenni (Stampa Alternativa-Nuovi Equilibri,
2012), vicepresidente del Center for Black Music Research/Europe (dislocazione
europea dell’istituto di ricerca con sede a Chicago, convenzionato con
l’Università del Salento): una capillare ricostruzione storiografica, un
tentativo di riordino di eventi e movimenti intercontinentali che hanno
ingenerato composizioni e improvvisazioni storiche, e che ancora oggi
illuminano le migliori produzioni musicali.
Seppur tra pagine da
dimenticare, una settimana densa di appuntamenti, preludio invitante alla reale
invasione balcanica estiva. Come a dire, iniziate ad abituarvi.
Elisa Giacovelli
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