Intervista a
Giorgio Consoli (Leitmotiv).
Il loro debutto, “L’audace bianco sporca il resto”, a ottobre del 2008, ha fatto parlare di sé per la complessità e l’innovatività dell’opera, unendo successo di pubblico e di critica. “Psychobabele” è del 2011. In attesa del terzo album, i talentuosi Leitmotiv – Giorgio Consoli, voce; Giuseppe Soloperto, basso; Dino Semeraro, batteria; Natty Lomartire, chitarra – sono nel pieno del loro Lamaravilla Acustico Tour.
Ma Giorgio Consoli ha trovato il tempo per salire con noi sul Filo-Blues.
1) Qual è
il peccato peggiore per un musicista?
Suonare
soltanto per i soldi.
2) Che
cosa ti fa ridere?
Le cose
sorprendenti.
3) Associa
tre brani a tre stati d’animo.
Purezza
d’animo a “Bird on the Wire” di Leonard Cohen, voglia di lottare a “La
locomotiva” di Francesco Guccini, l’italianità a “Don Raffaè” di Fabrizio De
André.
4) In che
cosa credi?
Nelle
persone.
5) Chi è
il musicista più significativo di sempre?
Mozart.
6) Che
cosa ti fa più paura?
L’ignoranza,
perché genera mostri, diceva qualcuno…
7) La
musica svolge un ruolo sociale?
Assolutamente
sì. Una persona che ascolta la musica intensamente, ne viene cambiato.
8) Qual è
il tuo ricordo musicale più vecchio?
Ce ne sono
due, in particolare: aver visto De André alla stadio di Via Del Mare, a Lecce,
nel ‘91, e
alcuni videoclip dei Queen. Ho avuto la fortuna di ascoltare buona musica in
casa.
9) Qual è
il rumore che ti disturba di più?
Sembrerà un
paradosso, ma è il silenzio assordante, che alcune volte è quasi peggio del
rumore. O, per noi che abitiamo in campagna, i rumori della città.
10) Cosa
non vorresti mai sentire alla radio o vedere in televisione?
Alla radio,
gruppi che inneggiano a ideologie per fortuna già sepolte.
Lucia Morini
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