sabato 16 giugno 2012

LE DIECI FERMATE DI FILO-BLUES

Intervista a Giorgio Consoli (Leitmotiv).

Il loro debutto, “L’audace bianco sporca il resto”, a ottobre del 2008, ha fatto parlare di sé per la complessità e l’innovatività dell’opera, unendo successo di pubblico e di critica. “Psychobabele” è del 2011. In attesa del terzo album, i talentuosi Leitmotiv – Giorgio Consoli, voce; Giuseppe Soloperto, basso; Dino Semeraro, batteria; Natty Lomartire, chitarra – sono nel pieno del loro Lamaravilla Acustico Tour.
Ma Giorgio Consoli ha trovato il tempo per salire con noi sul Filo-Blues.

1) Qual è il peccato peggiore per un musicista?
Suonare soltanto per i soldi.

2) Che cosa ti fa ridere?
Le cose sorprendenti.

3) Associa tre brani a tre stati d’animo.
Purezza d’animo a “Bird on the Wire” di Leonard Cohen, voglia di lottare a “La locomotiva” di Francesco Guccini, l’italianità a “Don Raffaè” di Fabrizio De André.

4) In che cosa credi?
Nelle persone.

5) Chi è il musicista più significativo di sempre?
Mozart.

6) Che cosa ti fa più paura?
L’ignoranza, perché genera mostri, diceva qualcuno…

7) La musica svolge un ruolo sociale?
Assolutamente sì. Una persona che ascolta la musica intensamente, ne viene cambiato.

8) Qual è il tuo ricordo musicale più vecchio?
Ce ne sono due, in particolare: aver visto De André alla stadio di Via Del Mare, a Lecce, nel 91, e alcuni videoclip dei Queen. Ho avuto la fortuna di ascoltare buona musica in casa.

9) Qual è il rumore che ti disturba di più?
Sembrerà un paradosso, ma è il silenzio assordante, che alcune volte è quasi peggio del rumore. O, per noi che abitiamo in campagna, i rumori della città.

10) Cosa non vorresti mai sentire alla radio o vedere in televisione?
Alla radio, gruppi che inneggiano a ideologie per fortuna già sepolte.

Lucia Morini

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